La canapa (bot. Cannabis Sativa L.) è un pianta da fiore perenne originaria dell'Asia centrale ed introdotta, nei secoli a seguire, in molte altre parti del mondo. Caratterizzata dai suoi rami cespugliosi e le sue foglie strette, la Cannabis Sativa L. è una delle piante più conosciute e apprezzate al mondo.
E' coltivata per ricavarne cibo, fibre e il fiore (per le preparazioni galeniche) e cresce meglio nei climi caldi e umidi. Le foglie della pianta sono lunghe e sottili, e sono disposte a coppie opposte lungo il fusto. I fiori della pianta sono piccoli e verdi, portati in grappoli. Il frutto della pianta è un piccolo seme marrone.
Il passaporto botanico della Cannabis Sativa L.
Dal punto di vista botanico viene indicata come Cannabis Sativa L., appartiene alla famiglia della Cannabacee ed è suddivisa in tre sottospecie:
Cannabis Sativa L. è una pianta dioica (vi sono esemplari maschili e femminili ben distinti) la cui altezza varia dai 1,5 ai 8 metri (dipende dalla specie ed anche dalla fertilità del terreno), presenta una radice lunga a fittone (mangiabile) e fusto, eretto o ramificato con escrescenze resinose. Le foglie sono picciolate e provviste di stipole e contengono i preziosi terpeni.
Semina della Cannabis sativa L.
Ha un ciclo di vita di circa 120 giorni e in Europa viene seminata in primavera e raccolta a fine estate. Nella maggior parte dell’Europa è inoltre possibile fare anche una seminatura anche invernale, ma in questo caso il raccolto potrebbe avere utilizzi limitati, come per esempio solo per la fibra. Dal punto di vista climatico quindi, sicuramente predilige un clima temperato, ma può sopportare anche i climi più rigidi, anche se con una resa minore per ettaro seminato [1].
La semina varia in base ad uso che si vorrebbe fare: se si semina per il fiore allora dovrebbe essere un po’ distanziata, ovvero da poter permettere al fiore di svilupparsi maggiormente, se invece viene per la fibra, maggiormente utilizzata per il tessile, allora si semina molto fittamente, detta anche "da tiglio".
Dopo un lungo periodo di proibizionismo, gli agricoltori oggi possono coltivare la una varietà della pianta di Cannabis sativa L., originariamente domesticata migliaia di anni fa nell'Asia centrale, per applicazioni industriali, come per esempio tessile, carta e bioplastica, ma anche per alimentazione. Per quanto riguarda invece riguarda le varietà di Cannabis indica L. e Cannabis rudealis L, queste sono coltivate (nei paesi dove questo è consentito) per preparazioni galeniche oppure per scopi ricreativi. Negli ultimi anni si è sviluppata sempre di più anche la pratica di cosiddetto "breeding", ovvero una tecnica che permette di creare nuove varietà di Cannabis modificandone principalmente i due valori fondamentali, ovvero THC e CBD.
I tessuti di canapa sono comunemente indicati come "prodotti a base di cannabis" o "tessuti di canapa" a causa della confusione comune sui termini "canapa industriale" e "marijuana ricreativa". Ma questi termini non sono intercambiabili. La canapa industriale si riferisce alle varietà a basso contenuto di THC della Cannabis sativa, mentre la marijuana ricreativa si riferisce alle varietà ad alto contenuto di THC.
Caratteristiche della pianta
Si tratta de facto di una pianta molto resistente, che non ha bisogno di molta acqua, che purifica i terreni (soprattutto dai metalli pesanti) e non richiede l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi. L’assenza dei pesticidi e l’aspetto ammorbidente che ha sui terreni, permette di seminare la canapa sullo stesso terreno per diversi anni di seguito, evitando quindi la rotazione delle colture (necessarie invece per altre piante che utilizzano molti pesticidi, come per esempio cotone). Inoltre, se dopo canapa vengono seminate altre cose, questo incrementa la produttività del terreno.
Assorbe metalli pesanti e tossine, previene erosione del suolo grazie alla sua radice lunga e profonda. E’ considerata migliorativa del terreno, perché ha un bisogno molto ridotto di fertilizzanti, antiparassitari e diserbanti, e soprattutto perché le sue radici si sviluppano in profondità apportando quindi un miglioramento della struttura e fertilità del terreno, del quale le colture che seguono posso beneficiarne [2].
Questo risulta anche in un costo molto basso per i trattamenti rispetto ad altre colture, come per esempio cotone ma anche lino.
Composti attivi della Cannabis Sativa L.
La Cannabis sativa contiene una serie di composti attivi, tra cui il THC e il CBD. Questi composti interagiscono con il corpo umano per produrre una varietà di effetti, tra cui rilassamento, euforia e aumento dell'appetito.
Ma nonostante la sua popolarità, c'è ancora molto da imparare su questa affascinante specie di pianta e sulle sue numerose proprietà benefiche. La cannabis sativa contiene una varietà di importanti nutrienti e sostanze fitochimiche che possono favorire la salute e il benessere generale. Inoltre, è stato dimostrato che ha effetti antiossidanti e può aiutare a proteggere da alcune malattie croniche. Quindi, la cannabis sativa rimane un soggetto importante della ricerca in corso, con il potenziale di migliorare la salute e il benessere umano per gli anni a venire.
Referenze e approfondimenti:
[1] Canapa revolution. Tutto quello che c'è da sapere sulla cannabis (2018), Chiara Spadaro
[2] Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino e altre piante da fibra (2007), Ricerca Trasferimento Innovazione, di Giampiero Maracchi, consultato al link
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