La canapa ha accompagnato l’uomo nel corso della storia e le sue fibre sono stata utilizzate per secoli per la produzione di materiale che può essere filato in stoffa. In effetti, fino a metà dell’800 la maggior parte degli abiti ma anche di biancheria casalinga erano realizzati in canapa. L’industrializzazione del settore tessile però ha portato all’aumento della produzione di altre fibre naturali ma meno rispettose per l’ambiente, come appunto il cotone e fibre sintetiche, portando quindi ad una progressiva diminuzione dell’utilizzo della canapa tessile.
Dopo un lungo periodo caratterizzato dal proibizionismo sull’intera pianta di Cannabis Sativa, negli ultimi anni la produzione della canapa ha ripreso la sua produzione e viene coltivata principalmente per usi alimentari e industriali, tra cui carta, abbigliamento, corde, materiali da costruzione, biocarburanti e cosmetici. La canapa, inoltre, sta ri-diventando un’ottima alternativa a molti tessuti naturali e sintetici, grazie soprattutto alla sua sostenibilità nella coltivazione.
Le proprietà del tessuto di canapa
I tessuti di canapa sono creati dagli steli di canapa ed hanno molteplici proprietà:
- elevata resistenza alla trazione,
- assorbimento dell'umidità,
- sono morbidi e confortevoli a contatto con la pelle,
- antibatterici,
- antimicotici,
- anallergici,
- ipoallergenici,
- antinfiammatori,
- protettivi UV naturali,
- repellenti per insetti.
Tutte queste proprietà rendono la fibra di canapa un eccellente materiale in fibra naturale da utilizzare come materia prima per i tessuti. Rispetto ad altre fibre comuni, come cotone, lana e seta, la fibra di canapa ha l’ulteriore vantaggio di essere rinnovabile (raccolta annualmente), biodegradabile (decadrà nel tempo) e resistente (grazie alla sua elevata resistenza alla trazione).
Canapa tessile è vegan?
Quello che maggior mente impatta sull’aspetto vegan della canapa tessile è la sua produzione post raccolta e post macerazione, ovvero la sua trasformazione tramite la filatura in tessile, che può avvenire sostanzialmente in due modi:
- processo vegetale
Nel processo vegetale, il materiale fibroso viene fatto bollire in acqua per diverse ore per rimuovere la lignina, le cere, le resine, i tannini, la gomma e i pigmenti colorati. Quindi viene filato in tessuto utilizzando diverse tecniche di filatura. La qualità del tessuto ottenuto è molta alta.
- processo animale
Il processo animale invece prevede l’utilizzo di grassi animali per velocizzare il processo di pulizia del materiale pronto per la filatura, ma la qualità del prodotto ottenuto con questo metodo è inferiore a quella del processo vegetale. Questa differenza è dovuta principalmente al fatto tramite questo procedimento molte impurità non vengono rimosse, e questo rende la successiva filatura più difficoltosa ed il tessuto finale risulta di qualità inferiore. Per tutti questi motivi, il processo preferito è quello vegetale e quindi sì! La canapa tessile è vegan friendly!
Uno dei principali passaggi critici per la produzione del filato di canapa rimane legata al processo di macerazione artificiale in quanto le sostanze chimiche utilizzate per sciogliere la pectina, come appunto il soda caustica, possono intaccare anche le fibre compromettendone quindi la qualità finale del tessuto. Tuttavia ci sono altre tecniche per la macerazione delle fibre, come per esempio quella "microbiologica", dove con l'aggiunta dei batteri il processo di macerazione viene velocizzato e si ottiene una buona qualità del tessuto.
Quindi sì o no?
Le fibre di canapa contengono naturalmente acidi grassi che sigillano l'umidità e mantengono la freschezza, rendendo gli indumenti di canapa praticamente idrorepellenti. La canapa è biodegradabile e non richiede sostanze chimiche tossiche o materiali pericolosi per la produzione. Inoltre, la canapa richiede tra i 2.000 e 3.000 litri d’acqua per 1 kg di tessuto finito, mentre per la stessa quantità del cotone sono necessari tra i 9.000 e 10.000 litri [1].
Referenze e approfondimenti:
[1], Cherrett, N., Barrett, J., Clemett, A., Chadwick, M. andChadwick, M. J. (2005). Ecological Footprint and Water Analysis of Cotton, Hemp and Polyester. Stockholm Environment Institute
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