La canapa tessile, fibra naturale dalle proprietà uniche e di antica origine, ha attraversato un periodo difficile nel momento in cui la sua coltivazione, a partire dal 1937 con Marijuana Tax act è stata proibita pressoché in tutto il mondo. Decenni di proibizionismo hanno distrutto l’intera industria della canapa quasi in tutto il mondo, ad eccezione di pochissimi paesi al mondo. In Europa, una limitata quantità di canapa (per seme e fibra) è sempre stata coltivata in un paese europeo, che ora è pronto per sfruttare l’intero potenziale della canapa tessile.

Mi sto riferendo alla Francia, una potenza europea che de facto non ha smesso di credere nella canapa, continuando a produrre la fibra nonostante il proibizionismo mondiale, decisione che si è rivelata una carta vincente.

Secondo le ultime stime disponibili di FAO, nel 2021, Francia è stata, in termini di tonnellate di fibre prodotte, il primo produttore al mondo, con un totale di oltre 143.000 tonnellate ed una superficie di oltre 18.020 ettari, rappresentando il 47% della produzione mondiale, seguita dalla Cina, gli Stati Uniti e la Corea del Nord (in termini di tonnellate prodotte). In Europa, la Francia è decisamente il primo produttore con una superficie coltivata pari a 22.000 ettari (dato 2022). [1]

In questo articolo ripercorriamo lo sviluppo storico della canapa in Francia e presentiamo gli attori del settore.

La storia della canapa in Francia

Per capire l’importanza della Francia nell’attuale situazione tessile in Europa, dobbiamo fare un salto nel passato.

Il legame tra Francia e canapa è antichissimo. Infatti, secondo alcuni studiosi, la pianta di Cannabis Sativa L. sembra essere stata importata nel paese prima dell’epoca romana. I primi segni della coltivazione risalgono ai Galli, anche se il suo utilizzo più specifico risale al II Secolo. In breve tempo, la canapa e la sua coltivazione sono diventate un bene strategico per la nazione soprattutto per la fabbricazione di capi d’abbigliamento resistenti, corde e vele. Infatti, nei secoli successivi la Francia è diventata uno dei maggiori produttori della canapa, arrivando a coltivare, fino alla Prima Guerra Mondiale, un totale di 200.000 ettari di terreno.

Una città che ha segnato la storia della canapa in Francia, è sicuramente Marsiglia. Città soprannominata come “canebière”, Marsiglia è diventata uno dei banchi di canapa più grandi al mondo tra il XIV e il XVII secolo, materia prima che si commercializzava attraverso il porto dell’omonima città.  Infatti, per onorare l’importanza della pianta per lo sviluppo della città, il viale più famoso è stato denominato come Canebière. [2]

A rallentare la florida industria della canapa, è stato il proibizionismo verso la pianta della Cannabis Sativa L. e di tutti suoi derivati, tessile compreso, diffusosi dagli Stati Uniti a partire da 1940. Infatti, a seguito della cosiddetta “Marijuana Tax” approvata nel 1937, la produzione della pianta è diminuita in modo drastico in tutto il mondo. Il divieto viene istituito a pieno regime in quasi tutti i paesi europei, ad eccezione della Francia, che ha ridotto notevolmente il volume della produzione nazionale, senza però mai abbandonare del tutto il settore.

E’ soltanto alla fine degli anni 1990 che la pianta diCannabis Sativa L. viene rivalutata, soprattutto per i suoi aspetti eco-sostenibili e quindi rivalutata da molti paesi che lentamente hanno incominciato a liberalizzare, anche se in maniera molto controllata, la sua produzione. Attualmente sono 21 paesi al mondo che coltivano la canapa per la fibra e la Francia, grazie ad un continuo interesse per questa coltura e la lunga tradizione del lino, è riuscita a posizionarsi, in modo stabile, tra i maggiori produttori mondiali.

Oggi giorno, in Francia, la canapa viene coltivata sia per l’industria alimentare che quella edilizia, ma anche per la produzione di materiale tessile per la creazione di vestiti, articoli per la casa (asciugamani, lenzuoli, biancheria da tavolo).

Canapa per il settore tessile

La tradizione del lino ed il vantaggio della canapa

Come accennato, la canapa è stata uno dei settori trainanti dell’economia francese, e nonostante il proibizionismo imposto dagli Stati Uniti, Francia ha continuato, anche se in maniera abbastanza limitata, la coltivazione della canapa. Un altro settore che sta aiutando la completa ricreazione della canapa tessile in Francia è il lino. Infatti, la Francia ha una forte tradizione e conoscenza del lino, essendo ad oggi uno dei più grandi produttori del lino al mondo.

Infatti, il 70% della produzione globale di fibra di lino di alta qualità è prodotta in Francia. Un particolare, la regione della Normandia, è famosa per la sua eccellenza nella coltivazione del lino, grazie alle condizioni climatiche favorevoli e al suolo ricco di nutrienti.

Con una produzione annuale di oltre 80.000 tonnellate, la filiera del lino francese coinvolge più di 10.000 agricoltori e circa 400imprese, garantendo un fatturato annuo di circa 1 miliardo di euro. Inoltre, una parte importante del lino francese, viene esportata verso Cina, Italia e Belgio, dove viene filata e trasformata di tessuti di lusso.

Questa forte industria del lino sta giocando un ruolo fondamentale nella rinascita della canapa e molte aziende stanno cercando di sfruttare le somiglianze tra le due colture e la loro complementarità. Infatti, entrambe piante crescono bene in climi temperati (come appunto la zona del Nord della Francia, ma anche Belgio e Paesi Bassi) e richiedono pratiche agricole sostenibili(canapa più del lino). Per questo motivo, molti agricoltori considerano la canapa come una coltura alternativa oppure anche aggiuntiva al lino.

La canapa è da sempre stata un motore economico trainante per la Francia e le molteplici possibilità di impiego della canapa, dai tessuti per l’abbigliamento e quelli tecnici, ma anche materiale per la bioedilizia oppure i prodotti di bioplastica, permettono agli agricoltori e produttori di tessili di ampliare le opportunità di mercato.

Diversi colori e modelli di canapa tessile

Inoltre, l’innovazione tecnologica nell’industria del lino, in particolare relativa all’estrazione delle fibre che avviene in modo completamente meccanico, quindi senza l’utilizzo delle sostanze chimiche, sta creando delle nuove opportunità anche nella lavorazione della fibra di canapa.

Infine, la rivalutazione normativa-legale della canapa, da dato un ulteriore spinta all’aumento della produzione, creando nuovi posti di lavoro, sia di manodopera nei campi, ma non solo, sono sempre richieste anche figure specializzate del settore canapa.  La canapa offre vantaggi competitivi incredibili per la Francia, benefici che non possono e non devono essere sottovalutati. Negli ultimi anni diversi attori ed associazioni hanno contribuito in maniera sostanziale alla rinascita del settore. Nel prossimo paragrafo vediamo quelli, secondo me, più rilevanti.

Dai produttori ai designer di abbigliamento: i protagonisti della canapa tessile francese

Ad innovare la produzione della canapa tessile in Francia, sono i diversi produttori nazionali che da anni portano avanti progetti collaborativi per ridare vita a questo settore. Tra tutti, i più riconosciuti sono sicuramente Virgocoop, Lin et Chanvre BIO, IFA vetements, Atelier Tuffery e Canalia Textile (La Chavrière) marchi sinonimi di qualità e sostenibilità.

Lin et Chanvre Bio

La pioniera della coltivazione della canapa in Francia è decisamente Lin et Chanvre Bio, fondata nel 2013 su iniziativa di produttori e trasformatori con l’obiettivo di sviluppare una filiera biologica di lino e riabilitare la filiera della canapa tessile in Francia. Nell’ultimo decennio, il loro sviluppo lato filiera della canapa francese è stato davvero notevole.

Considerando il divieto della macerazione all’acqua, è stato necessario trovare una soluzione meccanica alla macerazione in campo. Assieme ai loro partner, ovvero l’Agenzia per l’acqua, la DRAAF e la regione Normandia, Lin et Chanvre BIO ha deciso, nel 2017, di utilizzare le loro conoscenze sul lino, iniziando una serie di test sulle macchine di stigliatura e pettinatura del lino con la fibra di canapa. La problematica più grande però, consisteva nella lunghezza diversa di fibre. Il lino raggiunge un’altezza di circa 100 cm mentre la canapa, in condizioni ottimali, supera 200 cm e può raggiungere anche 400cm (in base alla varietà e la zona di coltivazione). L’acquisto di un macchinario speciale, che taglia la canapa all’altezza di lino, ovvero 100cm, e la posa parallelamente al terreno, ha permesso di utilizzare l’attrezzatura liniera convenzionale, e quindi ottenere, in questo progetto pilota, il filo 100% canapa francese, che successivamente, è stato utilizzato dai partner di Lin et Chanvre BIO per la tessitura ed il confezionamento di 50 jeans "made in Normandie".

Attualmente l’associazione ha incrementato notevolmente la quantità di campi coltivati di canapa per la fibra lunga, passando da 140 ettari nel 2022, a 1100 ettari nel 2023 ai 2400 ettari seminati nel 2024.

Virgocoop

In Sud della Francia, invece, a dare un nuovo significato al settore tessile, coinvolgendo cittadini, agricoltori, imprese ed autorità locali, è Virgocoop, una cooperativa che nasce con l’obiettivo di sviluppare un settore tessile ecologico, etico e di valore per l’area locale di Occitania.

La produzione di fibre, filati e tessuti, è stata, negli ultimi decenni, fortemente delocalizzata in Paesi con standard ambientali e sociali pressoché inesistenti, ed è stata questa la spinta principale dietro il progetto di Virgocoop, che ha scelto di focalizzarsi sulla creazione delle filiere tessili ecologiche, locali e soprattutto sostenibili, accelerando il passaggio alla produttività green che rispetti l’ecosistema.

La produzione di fibre di canapa è una delle prime sfide della cooperativa. Attualmente Virgocoop coltiva 200 ettari di canapa, che viene lavorata nel loro impianto di stigliatura. I prodotti ottenuti dalla stigliatura vengono utilizzati nel settore edile (canapulo) oppure per il settore tessile (fibra corta che può essere cotonizzata).

Allo stesso tempo, hanno creato una partnership con Atelier Tuffery per dare vita alla produzione di jeans in canapa tessile sostenibile con il minor impatto ambientale possibile.

Atelier Tuffery

Atelier Tuffery crede fermamente in una filiera “made in France” e nei suoi 125 anni di storia, ha disegnato jeans con l’enfasi sulla autenticità, eleganza e semplicità. La scelta più importante ricade nella altissima qualità dei tessuti, per questo motivo infatti, Atelier Tuffery ha iniziato lac ollaborazione con Virgocoop, creando una collezione in canapa. Jeans, camicie, giacche e maglie, pregiate dalla resistenza e morbidezza unica, capi totalmente fabbricati con il filato ottenuto dalla fibra della canapa. Questa collezione è unica nel suo genere, in uno stile classico ed intramontabile, molto robusto e traspirante garantendo un’ottima vestibilità grazie alla morbidezza che il tessuto acquista con il tempo.

IFA vetements en chanvre

Un brand giovane e dinamico, invece, che sin dall'inizio ha creduto nelle potenzialità della canapa come tessuto d’abbigliamento, è IFA Vetements. Per questo motivo, i suoi fondatori, Louis Branger et Lucas Thivolet Conde-Salazar, hanno creato un marchio d’abbigliamento che scommette sull'artigianato locale francese e sul tessuto derivato dalla lavorazione di questa fibra naturale direttamente in Francia.

IFA sta per “ispirazione, fabbricazione (produzione) e artigianato" e include una collezione di magliette, giacche, gonne, accessori e stole morbide al tatto ma dalla resistenza indiscutibile e dall’estetica elegante che si adatta a ogni occasione, ovviamente in canapa. L'obiettivo della marca è chiaro: produrre abiti dal tocco unico che facciano parte della nostra modernità ma il cui impatto ambientale di produzione sia il più basso possibile aiutando il nostro pianeta.

Canalia e La Chanvrière

La Chanvrière, situata nella regione dell'Aube in Francia, è una cooperativa di coltivatori di canapa fondata nel 1973.  Inizialmente la coltivazione della canapa era molto limitata (400 ettari), ma la cooperativa è cresciuta molto rapidamente, grazie soprattutto all'entusiasmo e alla dedizione dei suoi membri. Oggi la superficie coltivata a canapa supera 10.000 ettari di terreno, dimostrando così una crescita esponenziale.

Nei primi anni 2000, la cooperativa contribuì alla creazione di InterChanvre e dell'Institut Technique du Chanvre, fondando nel 2007 FRD (Fibre Recherche Développement) per promuovere l'innovazione nel settore.

La Chanvrière ora valorizza tutti i componenti della pianta di canapa per soddisfare diversi mercati, e con il marchio Canalia, si impegna a riportare la canapa alla sua posizione di rilievo nell'industria tessile. Canalia è il risultato di un lungo progetto di ricerca e sviluppo iniziato nel 2010, concentrato sul miglioramento delle fibre di canapa per l'uso tessile. La Chanvrière ha esplorato fibre lunghe, corte e medie, adattandole a diverse filature come quelle di cotone, lana e filatura a secco.

Conclusione

La Francia è decisamente uno dei paesi che attualmente sta investendo di più sullo sviluppo di una filiera 100% canapa francese e sicuramente sarà interessante osservare da vicino i futuri sviluppi.

Referenze e approfondimenti:

[1] Incontro Lin et Chanvre BIO, giugno 2024

[2] https://fr.wikipedia.org/wiki/Canebière

[3] Commodities at a glance, Special issue on industrial Hemp, 2022